“Mentre noi a livello locale e regionale stiamo facendo sforzi per tenere insieme i criteri della spending review con le esigenze di fornire servizi adeguati ai cittadini a Roma cercano scorciatoie poco condivisibili. I partiti della maggioranza ci ripensino, salvando quelle tre province senza riconsiderare i criteri più generali di accorpamento rischiano di compiere un grave errore”. Il consigliere regionale del PD Fabrizio Santantonio manda un messaggio ai parlamentari della maggioranza, e dunque anche a quelli del suo partito, chiedendo il ritiro della decisione di salvare le province di Isernia, Terni e Matera, come vuole un emendamento approvato oggi in commissione bilancio al Senato e presentato con firme di esponenti di PD e PDL.
“Noi – aggiunge Santantonio– siamo pronti ad accettare la sfida della costruzione di un nuovo assetto degli enti territoriali valutando l’accorpamento di alcune province, ma sarebbe molto più utile recuperare lo spirito e la lettera di un emendamento che trovava ampio accordo nei partiti che sostengono il governo e che fissava criteri generali consegnando alle Regione autonomia e capacità di scelta. Entrando nel dettaglio, io penso che sarebbe giusto stabilire che in Lombardia occorre ridurre le province ad un numero deciso a livello nazionale, per esempio da dodici a nove, o ad otto, lasciando al territorio la possibilità di decidere. Personalmente credo che i territori di Lodi e di Crema potrebbero essere proficuamente riuniti fino a formare una provincia con una popolazione superiore alla soglia di 350mila abitanti indicata dal testo del decreto. Il medesimo ragionamento potrebbe essere applicato su altri territori socialmente ed economicamente omogenei, che potrebbero essere accorpati”.
“Ciò che non va – conclude il consigliere - è che di fronte a criteri molto rigidi si stringano in Parlamento accordi al ribasso che stabiliscono deroghe incomprensibili e immotivate, che non rendono ragione alle province che, pur avendo condizioni analoghe o essendo addirittura più ampie o popolose delle tre che si vorrebbe salvare, saranno comunque tagliate senza possibilità di avanzare controproposte compatibili con gli obiettivi della spending review, che sono quelli di razionalizzare i costi e garantire servizi migliori ai cittadini”.
Milano, 27 luglio 2012
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