Un incontro sovra regionale, organizzato dal Partito democratico, nella suggestiva cornice del Passo dello Stelvio, si è tradotto in un momento di sintesi per definire un “sistema alpino europeo”. I rappresentanti dei Gruppi consiliari del Pd di Lombardia (Luca Gaffuri, capogruppo, Carlo Spreafico, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza, e Mario Barboni, consigliere regionale), Piemonte (il consigliere Mino Taricco), Veneto (il consigliere Sergio Reolon) insieme ai sindaci di Trento Alessandro Andreatta e Bolzano Luigi Spagnolli, e all’Uncem (l’Unione nazionale comuni comunità enti montani), si sono riuniti per discutere di montagna e delle necessità dei suoi centri e dei suoi abitanti. Obiettivo: rilanciare l’attenzione verso questo difficile territorio. Il precedente incontro si era svolto a Milano, a giugno.
Da questa nuova riunione è emerso il convinto sostegno al riconoscimento da parte dell’Unione europea di una macroregione alpina, sull’esempio di quanto è già avvenuto per i territori danubiani e baltici, il riordino del sistema di “governance” locale del territorio montano, che dovrà garantire, anche nel nuovo assetto provinciale, una deroga per le attuali province montane, la necessità di arrivare a riconoscere la differenza dei costi di gestione, manutenzione e sviluppo economico del sistema alpino. Tra le proposte anche il riequilibrio, con gli opportuni correttivi, del peso della rappresentanza delle zone di montagna, notoriamente a scarsa densità abitativa, nelle sedi della politica e delle istituzioni. Insomma, una sorta di ‘quote rosa’ della montagna.
“Serve una sorta di ‘quote rosa alpine’ per dare più forza alla montagna, evitando qualsiasi tipo di contrapposizione tra aree di montagna e di pianura – sottolinea Spreafico, coordinatore dell’iniziativa –. Noi del Pd intendiamo far rioccupare alla montagna un posto preciso dopo il vuoto di rappresentanza che è stato determinato dalla strumentale e infruttuosa azione della Lega Nord che per anni ha promesso a questi territori, e alla loro popolazione, traguardi mai raggiunti. Oggi le montagne risultano ancora più deboli e quindi hanno bisogno di una maggiore attenzione politica. L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di valorizzare il patrimonio comune delle Alpi, in Europa e in Italia, preservandolo per le future generazioni anche attraverso la cooperazione transnazionale tra le nazioni alpine, rafforzando amministrativamente i territori e le loro autorità e poteri locali, nonché valorizzando caratteri e peculiarità a livello civile ed economico”.
Il sistema alpino che il Pd ha prefigurato allo Stelvio si configura come “un’opportunità per i territori montani, al fine di evitare un loro ulteriore spopolamento – aggiunge Gaffuri –. Il rischio concreto per questi territori è quello di un ulteriore, progressivo e grave abbandono”.
Operativamente i rappresentanti dei diversi gruppi consiliari regionali hanno deciso di sottoscrivere una lettera che sarà al più presto inviata ai Gruppi parlamentari del Pd di Camera e Senato per sostenere la proposta sulla deroga per le attuali province interamente montane (Sondrio, Belluno e Verbania) e organizzare un convegno nazionale che rilanci l’attenzione sull’importanza della montagna. “Rifiutiamo ogni logica di appalto esterno al Pd della rappresentanza delle problematiche di questi territori”, conclude Spreafico, mentre Gaffuri ricorda che “per quanto riguarda la Lombardia, il Pd ha deciso un piano di lavoro molto concreto che ha già prodotto, in Consiglio regionale, la legge sulla montagna, quella sui rifugi alpini e una particolare attenzione al tema del turismo e delle politiche agricole”.
Milano 6 settembre 2012
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