Le provincia di Sondrio deve restare. Lo chiede Carlo Spreafico, consigliere regionale del Pd, che, insieme ai suoi colleghi di Piemonte e Veneto, ha sollecitato i vertici nazionali del partito a sostenere la richiesta. La proposta riguarda infatti anche le province di Belluno e Verbania.
I consiglieri del Pd delle tre regioni hanno inviato una lettera, oltre che al segretario nazionale Pierluigi Bersani, ai capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, nella quale esprimono “forte preoccupazione rispetto all’impatto che avrà su queste realtà la decisione in merito al riordino delle province” e chiedono “con forza di intervenire sul governo nazionale” in modo tale da “consentire la continuità delle province interamente montane.”
La missiva indirizzata ai vertici del Partito democratico nazionale, stilata da Spreafico, dai colleghi di Veneto e Piemonte, assieme a Luca Gaffuri, capogruppo Pd in Consiglio regionale lombardo, riunitisi al Passo dello Stelvio il 5 settembre scorso, chiede “con forza di intervenire sul Governo nazionale” in modo tale da “consentire la continuità delle Province interamente montane”.
La lettera elenca inoltre le criticità di cui soffre l’arco alpino e le possibilità, invece, di considerarlo un investimento.
Per quanto riguarda specificatamente Lecco, Spreafico aggiunge: “Questi i paletti da considerare per una efficace e unitaria presa di posizione del sistema lecchese: diamo il via alla sfida della riorganizzazione, ma evitando nuove forme di centralismo, sia nazionale che regionale, con il conseguente svuotamento dei poteri locali; sarà essenziale conoscere l’orientamento del governo sulla richiesta di deroga per le province montane, che il Pd condivide in Lombardia e al nord, e sull’elezione del sindaco o dei sindaci della città metropolitana; massima disponibilità di Lecco a realizzare una nuova realtà provinciale con i territori di Como, Monza, Varese, Sondrio, a seconda delle scelte che si faranno e le soluzioni possono essere diverse, a due, a tre, a quattro componenti; infine, è necessaria la definizione del nuovo assetto provinciale che dovrà mettere al centro la condivisione di parametri sull’economia, i servizi, le infrastrutture e dovrà prevedere anche un reale coinvolgimento dei soggetti territoriali”.
Milano 13 settembre 2012
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