“La delibera di Giunta regionale che inserisce per il 2013 la funicolare Lanzo–Santa Margherita tra i beni alienabili è un mero atto burocratico o l’ennesima dimostrazione che i vertici, ormai esautorati, di Regione Lombardia non tengono conto della volontà del territorio?”. Luca Gaffuri, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, interviene sull’inserimento della storica infrastruttura nel Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni degli immobili regionali per l’anno 2013.
“Già nel 2008 abbiamo sventato una prima volta la svendita della funicolare sulla quale, il Consorzio dei Laghi Ceresio, Piano e Ghirla ha recentemente affidato l’incarico per la redazione di uno studio di fattibilità per la sua riqualificazione e il suo rilancio. Questo in attuazione del Protocollo siglato il 9 gennaio scorso tra lo stesso Consorzio, la Provincia di Como, le due Comunità Montane coinvolte, nonché i Comuni di Carlazzo, Claino con Osteno, Lanzo Intelvi, Porlezza e Valsolda, e il Comitato per la funivia. Dimostrazione di come l’interesse del territorio per il recupero dell’infrastruttura sia ben presente e sia manifestato e consolidato da atti formali”.
“Di conseguenza – conclude Gaffuri – Regione Lombardia non può trattare la funicolare Lanzo-Santa Margherita alla stregua di una proprietà da monetizzare, bensì come una risorsa pubblica da attivare per rafforzare l’attrattività turistica in Valle Intelvi e nel Porlezzese, sull’esempio di quanto accade per altre situazioni nel vicino Cantone Ticino. Regione Lombardia deve tenere fede agli impegni assunti nel 2008, ovvero cedere la proprietà degli impianti a un ente sulla base di un progetto di riqualificazione e rilancio che esiste ed è sempre più concreto”.
Milano, 14 novembre 2012
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