I problemi registrati nel mese di agosto lungo le sponde del lago di Como, dovuti alla brusca diminuzione del dislivello delle acque, non sono dovuti ad una non corretta regolamentazione da parte del Consorzio che gestisce il servizio ma a scarsa manutenzione e alle continue sollecitazioni ambientali. Lo ha riferito l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi intervenuta questa mattina in Aula per rispondere ad un'interrogazione presentata dai consiglieri regionali del PD Luca Gaffuri e Raffaele Straniero. Per l'esponente della Giunta il problema legato alle sponde del lago non è di sua competenza in quanto la Regione non può incidere sulle scelte del Consorzio di demanio dello Stato.
Per i due consiglieri del Pd però la questione non può essere liquidata così frettolosamente. "Tutto ciò che avviene in Lombardia è di interesse della Giunta - ha sottolineato Gaffuri, intervenuto in Aula, facendo sua un'espressione utilizzata spesso dal presidente Maroni - tanto più che il problema è di grossa entità e coinvolge sia il comparto agricolo, che utilizza le acque del lago per irrigare i campi, sia il comparto turistico. Le oscillazioni dei livelli delle acque hanno determinato anche quest'anno molti problemi per i comuni rivieraschi dovuti alla proliferazione delle alghe e alla moria di pesci, con relativi fenomeni di putrefazione, e alla caduta di muri d'argine e da darsene inutilizzabili per gli ormeggi delle barche". Il consigliere Gaffuri ha sollecitato pertanto la Giunta ad assumere iniziative che prevedano un gestione più scrupolosa dell'afflusso e deflusso di acqua nel lago.
Al contempo i due consiglieri del Pd ricordano che "ancora oggi non sono stati determinati i criteri, che dovevano essere adottati il 31 ottobre 2012, in base ai quali vengono ripartite le quote dei canoni per l'uso delle acque. La nuova Giunta non ha ancora emanato la delibera seppur il 23 maggio scorso erano arrivate rassicurazioni al riguardo".
Milano, 10 settembre 2013
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