I canoni di concessione del demanio della navigazione interna di Regione Lombardia, in particolare quelli riferiti all’asta del fiume Po, sono stati oggi, martedì 14 gennaio 2014, al centro di un’interrogazione a risposta immediata, firmata da Agostino Alloni, Marco Carra e Giuseppe Villani, consiglieri regionali del Pd, nel corso della seduta del Consiglio regionale.
Il primo firmatario, il collega Agostino Alloni, ha spiegato i problemi che chi fruisce degli attracchi lungo il fiume si trova a vivere dal lato lombardo: canoni ben più alti che nelle altre tre regioni, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, e una totale mancanza di sicurezza, con continui furti sulle imbarcazioni ormeggiate.
I consiglieri Pd hanno fatto presente che se in Lombardia i diportisti pagano oggi 10 euro circa a metro quadrato di canone, nelle altre regioni gli stessi vanno da 3 a 5 euro circa. Questo significa che a pochi metri di distanza ci sono tariffe completamente diverse e spesso gli appartenenti alle associazioni canottieri lombarde decidono di abbandonare le proprie sponde per approdare a quelle dell’altra parte del fiume.
La proposta fatta dal Pd non è stata, tuttavia, semplicemente quella di abbassare le tariffe: “Abbiamo chiesto alla Giunta che, invece, di pagare un canone pieno, i fruitori del servizio possano pagare un canone convenzionato in cambio di sicurezza, considerato l’alto numero di furti che avvengono lungo gli attracchi”, fanno sapere i consiglieri.
L’assessore alle infrastrutture e mobilità Del Tenno ha risposto confermando che i canoni non si possono abbassare, “ma si è impegnato a convocare un tavolo con le altre regioni per trovare un accordo che possa prevenire le situazioni di criminalità – aggiunge Villani –. Quindi, ci ha indicato la strada della condivisione con Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, con cui, tuttavia, sembra non si riesca a trovare un accordo su queste tariffe, alla faccia della tanto decantata macroregione leghista”.
E ancora in tema di sicurezza, il Pd ha ribadito la richiesta che “la Regione faccia nascere convenzioni tra i soggetti interessati e il demanio che possano essere incentivate e favorite non solo dalla Lombardia”.
Milano, 14 gennaio 2014
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