Questo pomeriggio il Consiglio regionale è tornato a discutere in merito alla fattibilità del progetto della pedemontana nella tratta brianzola. L’ occasione è stata una mozione presentata dal Movimento 5stelle, bocciata dall’Aula, sulla quale il Pd ha preferito non esprimere un voto pur condividendo le preoccupazioni sullo stato di avanzamento dei lavori dell’infrastruttura. Il neo capogruppo del Pd in Regione Enrico Brambilla, intervenendo in Aula, ha spiegato qual è la posizione del gruppo democratico. “La Pedemontana ha avuto sin dall’inizio una costruzione di consenso complicata che comunque negli anni aveva trovato un suo equilibrio. Adesso, però, alla luce delle mutate condizioni economiche e finanziarie, è in essere una revisione progettuale nel complesso facendo venire meno l’accordo che faticosamente si era costruito e che metteva insieme interventi infrastrutturali su strada e su ferro”. In merito alla mozione Brambilla spiega che “così come era stato scritto il dispositivo, discusso in Aula, era impensabile assecondare il documento visto che chiedeva di bloccare definitivamente un’opera i cui lavori sono già avviati. Come Partito democratico chiediamo a gran voce che questo tema venga ripreso nelle commissioni competenti e quindi nello specifico in quella Ambiente e Infrastrutture, per cercare di portare a casa quanto era stato assicurato all’inizio del progetto ovvero quelle qualità necessarie per non stressare un territorio già compromesso”.
Al dibattito è intervenuta anche la consigliera Laura Barzaghi per sottolineare quella che definisce “una grande scorrettezza istituzionale nei confronti dei sindaci brianzoli che da mesi bussano alla porta della Regione senza avere un riscontro. Fino ad oggi c’è stato solo un incontro con cittadini che non si può confondere con un incontro istituzionale così come richiesto dai sindaci. Un incontro che l’assessore rimanda da mesi e sul quale Maroni non prende posizione. Si sarebbe dovuto procedere con la massima concertazione e condivisione con i soggetti interessati ma da oltre un anno nulla di tutto questo è stato fatto. Il progetto Pedemontana era stato accettato solo a fronte del parallelo sviluppo degli interventi sulla viabilità provinciale e locale – spiega l’esponente del Pd – per come stanno procedendo le cose c’è una grande preoccupazione dei sindaci e dei cittadini dovute alle incertezze finanziarie e ai dubbi sui tempi di realizzazione. Non ci sono più le condizioni originarie rispetto a 30 anni fa e il serio rischio che si corre è quello che la Regione sia responsabile di una grande ferita ambientale, tema sottovalutato dalla Giunta, così come quello della tutela della salute pubblica legata alla diossina presente nei terreni interessati dai lavori”.
I due consiglieri del Pd chiedo a Maroni di conoscere quali siano le reali possibilità economiche prima di avviare ulteriori tratte. “In questa totale incertezza è impensabile continuare senza porsi il problema che la Tratta B1 senza le opere compensative non è sostenibile. Se non vi sono i soldi per realizzare completamente l’infrastruttura chiediamo alla Regione di valutare di fermarla la dove è arrivata a fatica ovvero a Lomazzo”.
Milano, 4 marzo 2014
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