“Togliere la gestione dei porti fluviali di Cremona e Mantova al territorio è sbagliato e controproducente”. Lo sostengono i consiglieri regionali del Pd Agostino Alloni e Marco Carra, che insieme al capogruppo Enrico Brambilla e ad altri colleghi hanno partecipato questa mattina all’audizione in commissione bilancio del Consiglio regionale, a Palazzo Pirelli, delle due province, per le quali erano presenti la vicepresidente di Mantova Francesca Zaltieri, il commissario della Provincia di Cremona Gianluca Pinotti e due dirigenti del settore.
L’oggetto dell’audizione, chiesta dalle due amministrazioni provinciali e accordata dal presidente della commissione Alessandro Colucci, è l’articolo 14 del collegato ordinamentale all’assestamento di bilancio 2014 che prevede il ritorno delle funzioni della soppressa azienda dei porti di Cremona e Mantova, oggi alle Province, alla Regione Lombardia. Il Pd è contrario, e ha pronto un emendamento abrogativo di questa norma, sottoscritto anche dal collega dei 5 Stelle Andrea Fiasconaro, che andrà in discussione lunedì prossimo, 28 luglio.
“Portare le funzioni di gestione dei porti fluviali del Po a Milano non ha senso e lo hanno detto con chiarezza i vertici delle due Province – spiegano Alloni e Carra -. Sarebbe controproducente anche dal punto di vista finanziario, perché per legge questo trasferimento dovrebbe avvenire a costo zero per la Regione, il che significa che non potrebbero essere fatti investimenti che invece Province e Comuni stanno facendo. Peraltro l’operazione potrebbe risultare anche inutile e costosa, visto che lo stesso articolo 14 prevede che le funzioni possano di nuovo essere conferite alle Province attraverso una convenzione. Ma essendo in atto il riordino delle funzioni delle amministrazioni provinciali sarebbe certamente opportuno attendere il compimento di questo iter per poi discutere sui territori con i nuovi enti, con i comuni e con tutti i soggetti interessati allo sviluppo del sistema della navigazione fluviale come i porti devono essere gestiti. Peraltro, anche dal punto di vista del personale e dell’organigramma, il trasferimento non sarebbe affatto semplice”.
Alla fine dell’audizione il presidente della commissione Alessandro Colucci, che è anche relatore del provvedimento, ha dimostrato di comprendere le ragioni esposte e si è riservato di accogliere la richiesta di ritirare l’articolo 14.
Milano, 23 luglio 2014
EMENDAMENTO AL PDL 179
“Assestamento al bilancio 2014-2016 - I Provvedimento di variazione con modifiche
di leggi regionali e relativo documento tecnico di accompagnamento”
EMENDAMENTO
L’articolo 14:
(Attribuzione alla Regione delle funzioni e attività della soppressa Azienda regionale per i porti fluviali di Cremona e di Mantova, già conferite alle province di Cremona e di Mantova, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale 27 dicembre 2006, n. 30 “Disposizioni legislative per l'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 9-ter della legge regionale 31 marzo 1978, n. 34 ‘Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione’ - Collegato 2007”):
È ABROGATO.
Motivazione:
La proposta contraddice la scelta effettuata nel 2006 che ha delegato le funzioni di autorità portuali ad un unico soggetto pubblico.
La scelta non semplifica il quadro normativo ed organizzativo poiché, nel caso di assegnazione ad un soggetto pubblico occorrerà di volta in volta definire convenzioni e effettuare i passaggi di gestione ed effettuare gare mentre nel caso di assegnazione di assegnazione a soggetto privato, oltre alla procedura di gara, dovrà essere predisposto un contratto a titolo oneroso.
Il trasferimento di personale, necessario per l’assorbimento regionale delle funzioni, e la riorganizzazione dei servizi comportano un aumento di spesa. Nel caso la gestione passasse ad altro ente pubblico non è pensabile al trasferimento di personale dalle Province in quanto quello che fu trasferito dalla ex Azienda è oramai integrato o spostato in mobilità tra enti; se passasse ad un’azienda pubblica lo spostamento non sarebbe possibile. Tutto questo contraddice l’assunto dell’articolo che prevede l’assenza di costi aggiuntivi. Sul piano finanziario la proposta di legge riporterà nuovi costi alla Regione (personale, spese correnti) che oggi sono ottimizzati e spalmati nei costi generali delle Province delegate. La vecchia spesa corrente della Regione con l’ex azienda Porti sommava a circa 1,5 miliardi di lire mentre dopo 7 anni di deleghe Provinciali per i porti spende tra i 200 e i 300.000 euro all’anno ed anche questi, sono destinati a ridursi man mano che si amplia lo sviluppo portuale prossimo all’equilibrio gestionale fra entrate e uscite.
La legge Del Rio, ridefinendo le competenze degli Enti Locali, esplicita che si debba ridurre il numero ed il costo degli enti e delle agenzie delegando alle Province il maggior numero di funzioni sovra locali Il comma 90 così recita: Nello specifico caso in cui disposizioni normative statali o regionali di settore riguardanti servizi di rilevanza economica prevedano l'attribuzione di funzioni di organizzazione dei predetti servizi, di competenza comunale o provinciale, ad enti o agenzie in ambito provinciale o sub-provinciale, si applicano le seguenti disposizioni, che costituiscono principi fondamentali della materia e principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione: a) il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 92 ovvero le leggi statali o regionali, secondo le rispettive competenze, prevedono la soppressione di tali enti o agenzie e l'attribuzione delle funzioni alle province nel nuovo assetto istituzionale, con tempi, modalità e forme di coordinamento con regioni e comuni, da determinare nell'ambito del processo di riordino di cui ai commi da 85 a 97, secondo i principi di adeguatezza e sussidiarietà, anche valorizzando, ove possibile, le autonomie funzionali; b) per le regioni che approvano le leggi che riorganizzano le funzioni di cui al presente comma, prevedendo la soppressione di uno o più enti o agenzie, sono individuate misure premiali con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per gli affari regionali, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Tale dispositivo appare in piena sintonia con l’attuale legge 20/2006.
Le province di Cremona e Mantova hanno esplicitamente dichiarato di essere disponibili ad assumersi anche in futuro la responsabilità della gestione dei porti fluviali.
Con l’articolo 10 si prefigura una frammentazione di ruoli e competenze tra Regione, AIPO, Nuova autorità portuale (Comuni?), Province, eventuali concessionari provati.
La Legge delega attuale ha rispettato i ruoli e le competenze in un’ottica di sussidiarietà, positiva in termini di reperimento delle risorse per realizzare le infrastrutture funzionali al porto , i servizi e la promozione integrata, gli studi di sistema necessari allo sviluppo delle attività.
Milano, 23 luglio 2014
Agostino Alloni
Marco Carra
Jacopo Scandella
Gian Antonio Girelli
Onorio Rosati
Raffaele Straniero
Roberto Bruni
Andrea Fiasconaro
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