“Prendiamo atto con soddisfazione del riconfermato impegno del Governo per gli interventi sul fiume Seveso, come emerso dall’incontro di stamattina con la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, commentano Laura Barzaghi e Fabio Pizzul, consiglieri regionali del Pd, dopo la presentazione del programma ‘Seveso. Acque pulite, acque sicure’.
“Ma tutta questa vicenda non si sblocca se Maroni, nel suo ruolo di commissario del Governo per gli interventi sull'emergenza idrogeologica, non prende in mano la situazione – aggiungono –. A fronte di questo chiaro e massiccio impegno del Governo, ci pare che Maroni abbia fin qui preso molto allegramente il suo ruolo di commissario. Non basta fare dichiarazioni ad effetto, spesso anche azzardate: un commissario deve porre in atto decisioni concrete che diano esecuzione a quelli che, al momento, rimangono progetti sulla carta. Anche il confronto con i territori non può fare a meno di un commissario che garantisca tempi certi e azioni precise per condurre in porto un'operazione urgente e necessaria come la messa in sicurezza del Seveso.
È tempo che Maroni si muova e prenda sul serio il suo ruolo di commissario. La sua inerzia rischia altrimenti di vanificare gli impegni fin qui presi e il lavoro di chi, faticosamente, ha costruito un progetto che va realizzato”.
E i compiti del presidente regionale è chiaro, secondo Barzaghi e Pizzul: “Dovrebbe assumersi la responsabilità di guidare tutte le fasi dei due obiettivi, pulizia delle acque e vasche; garantire l’elaborazione, il coordinamento e il monitoraggio di un unico documento di piano; azzerare il rischio idraulico; intervenire per migliorare la qualità delle acque; assicurare tempi certi e celeri; assumersi la responsabilità della gestione e finanziare la manutenzione continua delle aree di laminazione; prevedere e finanziare opere di compensazione; accompagnare i Comuni del bacino del Seveso nella realizzazione di progetti che consentano di distinguere gli scarichi delle acque meteoriche da quelli delle acque bianche”.
Insomma, a Maroni non manca il da fare, nel caso del Seveso. Perciò, concludono i due esponenti del Pd, “invece di chiedere più poteri e autonomia per la Lombardia, cominci a esercitare le responsabilità e i poteri che già gli sono assegnati”.
Milano, 20 ottobre 2014
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