Il progetto di legge sul consumo di suolo, approvato ieri sera in commissione Territorio in tutta fretta con i voti della sola maggioranza tra le proteste delle minoranze, sarà trattato dall'Aula del Consiglio regionale della Lombardia in due sedute distinte: quella di martedì 11 novembre, termine inizialmente fissato per il voto finale, e del 18 novembre per il voto finale. Una decisione questa presa da tutti i capigruppo, in una riunione tenutasi lunedì pomeriggio, per cercare una mediazione dopo quanto accaduto in Commissione Territorio durante la votazione del testo.
“Quanto accaduto lunedì in Commissione Territorio è inaccettabile – spiegano Enrico Brambilla e Giuseppe Villani - che crea un pericoloso precedente e che toglie ogni voce alle opposizioni. A fronte di una nostra disponibilità a confrontarci sul merito della legge, la maggioranza ha preferito tirare dritto con una procedura illegittima, votando gli oltre mille emendamenti a blocchi, nel giro di un quarto d’ora, e addirittura approvando da sola anche l’intera legge. Non avevamo chiesto altro di poter discutere una legge fondamentale come questa in un tempo ragionevole. Non vogliamo certo bloccare una legge che la Lombardia aspetta da dieci anni – continuano - ma ci opponiamo strenuamente ad un testo blindato che nei fatti, contraddicendo il suo stesso titolo, incentiva l’abuso del suolo. Nel testo non c’è niente sulle compensazioni ecologiche, non è previsto alcun incremento dei costi di costruzione sui terreni agricoli, né altri strumenti concreti per contenere il consumo di nuovi terreni. Il progetto di legge, al contrario, spinge i privati nei prossimi tre anni a presentare la propria richiesta di costruzione anche quando il mercato non lo chiede. E tutto questo lasciando intatti i residui, quei 600 milioni di metri quadri di aree edificabili che potranno essere costruite senza alcuna limitazione”.
Milano, 4 novembre 2014
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