OSPEDALI BRIANZOLI, LA REGIONE DICE NO ALLE RICHIESTE DEI SINDACI
BRAMBILLA E BARZAGHI (PD): BOCCIATI TUTTI I NOSTRI EMENDAMENTI
Il centrodestra ha detto no alle richieste del Pd di rivedere l’assetto degli ospedali brianzoli uscito dalla riforma della sanità a inizio agosto. Con un emendamento “canguro” firmato dai due relatori della riforma della sanità lombarda, il leghista Fabio Rizzi e Angelo Capelli di Ncd, votato dalla maggioranza in modo unanime, gli emendamenti del Pd sono automaticamente decaduti. Nulla da fare, quindi, per le proposte di riassetto delle ASST che ricalcavano le tre opzioni avanzate dalla Conferenza dei sindaci dell’attuale Asl di Monza e Brianza: in primis il mantenimento dell’Azienda ospedaliera del San Gerardo di Monza, con il resto del territorio brianzolo riunito in un’unica ASST; poi, la ridefinizione dell’ASST di Monza, che doveva comprendere Monza e i comuni limitrofi, mentre il resto del territorio avrebbe fatto capo all’ASST di Desio e Vimercate; infine, la creazione di un'unica ASST di tutto il territorio dell’attuale provincia.
“Maroni e la sua maggioranza si sono dimostrati sordi di fronte alle richieste dei sindaci mantenendo una suddivisione territoriale che riteniamo dannosa per il territorio della Brianza – dichiarano i consiglieri democratici Enrico Brambilla e Laura Barzaghi –. C’erano ben tre proposte di assetto differenti, più confacenti alle esigenze del territorio, ma sono state cassate senza nemmeno essere messe in discussione. Ora, oltre a complicare la facilità di accesso alle strutture sanitarie, a causare inutili spostamenti e interruzioni di presa in carico, gli accorpamenti previsti da Maroni richiederanno una pesante ristrutturazione dei servizi che avrà un notevole impatto economico.”
Milano, 28 ottobre 2015
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