Troppe polemiche sull’accordo tra Italia e Svizzera a proposito dei frontalieri? Si torni, per l’ennesima volta, a convocare Vieri Ceriani, il capodelegazione italiana dei negoziatori. Lo hanno chiesto Luca Gaffuri e Onorio Rosati, consiglieri regionali del Pd, segretario e componente della Commissione speciale rapporti tra la Lombardia e la Confederazione elvetica, assieme ad Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd. E questo pomeriggio l’ufficio di presidenza della Commissione ha deciso di ascoltare in audizione quanto prima il funzionario ministeriale.
“Il 22 dicembre si sono conclusi i negoziati in corso tra Italia e Svizzera sull’imposizione fiscale dei redditi da lavoro dei lavoratori frontalieri ed è stato siglato il testo del nuovo accordo tra i due Stati – ricordano Gaffuri, Rosati e Alfieri –. Inoltre è stata concordata l’istituzione di un Comitato congiunto al fine di negoziare una soluzione complessiva sulle questioni fiscali e non fiscali inerenti il territorio di Campione d’Italia”.
L’argomento affrontato nell’accordo “riveste una fondamentale importanza per la società lombarda e per gli enti locali dei territori di confine ed è stato oggetto di grande attenzione anche da parte della Commissione speciale nel corso delle precedenti fasi di trattativa tra le delegazioni governative italiana e svizzera: in diverse occasioni, infatti, la Commissione ha chiesto e ottenuto di ospitare il responsabile del negoziato Ceriani, consigliere del Ministro per l’Economia, per averne informazioni e per rappresentargli gli interessi e le preoccupazioni dei territori confinari lombardi”, avevano scritto nella lettera di richiesta di convocazione gli esponenti del Pd.
A Ceriani bisogna chiedere delucidazioni “sugli ultimi sviluppi della trattativa e sulle prossime fasi di firma e ratifica del nuovo accordo che, per parte lombarda, dovranno comunque vedere una particolare attenzione per quanto riguarda le nuove regole che non devono essere penalizzanti per i lavoratori e gli enti locali di frontiera dei nostri territori”, concludono Gaffuri, Rosati e Alfieri.
Milano, 14 gennaio 2016
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