“La circolare del Ministero della Sanità chiarisce la posizione dei frontalieri una volta per tutte: ora Maroni restituisca il contributo ingiustamente versato”, lo dicono Alessandro Alfieri e Luca Gaffuri, segretario regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica, il giorno dopo l’annuncio, da parte dei parlamentari lombardi del Pd, i primi a spendersi a livello centrale, della circolare applicativa del Governo sul tema.
E a sancirlo è proprio questo documento che recita, molto semplicemente, che “in considerazione della circostanza che i predetti soggetti (i frontalieri, ndr) contribuiscono al sistema fiscale nazionale, gli stessi non sono tenuti a versare ulteriori contributi per l’iscrizione al Ssn al fine di beneficiare dell’assistenza dello stesso”. In sostanza, viene confermato il principio che i lavoratori frontalieri e i titolari di pensione svizzera, residenti in Patria, sono già soggetti, attraverso i Cantoni, a un versamento all’Italia di una quota di gettito fiscale proveniente dalla imposizione dei redditi da lavoro, come compensazione finanziaria delle spese sostenute per loro.
Alfieri e Gaffuri ricordano che “nel 2015, all’Asl della provincia di Sondrio hanno pagato in 5 per un totale di 6.170,79 euro; nel 2016, alla data del 24 febbraio, in quella che è diventata, nel frattempo, l’Ats della Montagna, hanno pagato altri 5 iscritti per un totale di 4.924.94 euro. Per quanto riguarda, invece, l’Ats Insubria, alla data del 26 febbraio, i frontalieri che avevano pagato per il rinnovo dell’assistenza sanitaria, sono stati 25, per un totale di 58.817,73 euro. E nel frattempo sono arrivate altre richieste di pagamento”.
Adesso non rimane che un atto da fare a Regione Lombardia: “Come avevamo detto, serviva una moratoria e Maroni avrebbe dovuto restituire il denaro a chi lo aveva già versato. Ma la Giunta leghista ha avuto timore di dover rifondere allo Stato un danno erariale che non c’è. Ora è giunto il momento: fuori i soldi per tutti coloro che non avrebbero dovuto versarli. Ma stavolta subito e senza altri indugi e Maroni si scusi con tutti i frontalieri”, concludono gli esponenti Pd.
Milano, 9 marzo 2016
Condividi questo articolo |