“La Lombardia è la locomotiva d’Italia: possiamo essere degli ottimi partner per la Svizzera e in particolare per il Canton Ticino. Dunque, costruiamo ponti e non muri”, lo dicono Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica, e Mirko Baruffini, consigliere provinciale comasco del Pd e rappresentante nella Regio Insubrica, dopo l’incontro, proprio della Regio, che si è tenuto stamattina, nella sede di Mezzana (Ticino) sul tema della Lia, la legge sulle imprese artigianali.
“Stamattina si è capito che i nostri artigiani possono ‘salvare’ il lavoro oltre confine solo puntando sugli audit, ovvero una sorta di esame da passare davanti a una apposita commissione, al di là della presenza dei requisiti. È confermato, infatti, che questi ultimi sono eccessivamente stringenti per gli artigiani italiani”, spiega Gaffuri.
“Nel mio intervento ho fatto presente alla rappresentanza ticinese che i vari confronti tra le parti che stiamo facendo in questi giorni, andavano fatti prima di scrivere la legge – racconta Baruffini –. E ho anche ricordato che, in questa materia, mentre loro fanno riferimento a leggi cantonali, da questa parte del confine le norme corrispondenti sono regionali e addirittura nazionali, quindi dovrebbero rivolgersi a questo livello della politica”.
Invece, “la Regione mancava all’appello – lamenta Gaffuri –. Era annunciata la presenza della rappresentante della Giunta Maroni, l’assessore Brianza, ma non si è vista. E nemmeno il sottosegretario Fermi, che di solito partecipa a queste iniziative, c’era. Ma così non riusciremo a sbrogliare la matassa di una legge che impone lacci e lacciuoli soprattutto alle imprese lombarde”.
Ecco, allora, l’appello di Gaffuri e Baruffini: “Dobbiamo costruire reciprocità e abbattere i muri laddove rappresentano una discriminazione”.
Milano, 23 marzo 2016
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