Si è parlato della bonifica dei terreni che verranno attraversati dal tracciato della tratta B2 della Pedemontana, questa mattina, in VI Commissione Ambiente del Consiglio regionale. Ma in un modo e con delle novità che hanno lasciato ancora più perplessa Laura Barzaghi, consigliera regionale del Pd.
“Ritengo che sia quanto meno singolare ciò che ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Terzi, oggi, in Commissione, ovvero che prima verranno fatti i lavori di bonifica e poi ci si rivarrà sulla Givaudan – racconta Barzaghi –. In pratica, la Strabag, che è la ditta che ha vinto l’appalto, dovrebbe intervenire e poi si rifarebbe sull’azienda che per altro ha già pagato 40 anni fa per quello che è successo. Quanto meno mi sembra una risposta messa lì tanto perché andava data”, si stupisce la consigliera Pd.
Perciò, da un lato “è un bene che la Regione sia tornata sui suoi passi, visto che in un primo momento aveva detto che sarebbero stati i cittadini proprietari dei terreni a dover pagare per la bonifica per poi vederseli espropriare. Ma ora si va oltre la fantasia, pensando che chi farà i lavori potrà rivalersi su chi ha provocato la fuoriuscita di diossina nel ‘76”, insiste Barzaghi. E riporta qualche numero delle recenti indagini sul territorio: “Di 387 campionature effettuate sulle aree della tratta B2 da Lentate sul Seveso a Desio, 73 sono considerate positive e ci parlano di grandi quantità di diossina ancora presenti su tutti i terreni”.
Guardata nell’insieme, per Barzaghi “questa grana ambientale mette davvero una pietra tombale sul tratto B2 della Pedemontana, perché alla fine nessuno vorrà pagare una bonifica dai costi oltre modo rilevanti. Quindi, già non ci sono i soldi, in più c’è questo problema, mi pare che la vicenda si può proprio chiudere qui”.
Milano, 17 novembre 2016
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