ABORTO FARMACOLOGICO VIETATO IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA
BRAMBILLA (PD): LA 194 NON È PIENAMENTE APPLICATA
In nessuna delle quattro Asst della provincia di Monza e Brianza viene praticata l'interruzione di gravidanza farmacologica. Lo denuncia il Partito Democratico, che ha raccolto da tutte le strutture sanitarie della Lombardia i dati sullo stato di attuazione della legge 194/78, la norma che garantisce e regola l'interruzione di gravidanza nelle strutture sanitarie italiane.
L'IVG farmacologica, tramite il farmaco RU486, è un'alternativa, meno invasiva, a quella chirurgica, ed è autorizzata in Italia dal 2009. L'applicazione della 194 è demandata alle Regioni e la Lombardia non brilla per solerzia: l'utilizzo della RU486 nel 2016 è al 6,6% e nel 2015, ultimo anno per cui è possibile una comparazione, la nostra regione si piazzava sestultima in Italia, molto lontana dalle percentuali raggiunte da Liguria (40,3%), Piemonte (32,5%), Emilia Romagna (25,8%) e Toscana (20,1%).
La provincia di Monza e Brianza contribuisce in modo determinante a questo risultato negativo: solo qui e in provincia di Sondrio l'Ivg farmacologica è totalmente preclusa o comunque non utilizzata. È da notare che le politiche della Regione non favoriscono la Ru486: in Lombardia passa troppo tempo tra la certificazione e l'esecuzione dell' Ivg e spesso scadono i 49 giorni utili per effettuare l'Ivg farmacologica. Inoltre, a differenza di altre regioni, per l'Ivg farmacologica è previsto il ricovero obbligatorio di tre giorni, a fronte del day hospital per le Ivg chirurgiche.
In merito, il capogruppo regionale del Pd Enrico Brambilla dichiara: “L'Italia è stata recentemente richiamata perfino dal comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, come prima aveva fatto il Parlamento Europeo, per la difficoltà di accesso all'interruzione volontaria di gravidanza e la Lombardia si conferma tra le Regioni italiane più riluttanti e meno avanzate su questo fronte, come in genere sul piano dei diritti. Purtroppo a questo contribuisce in modo significativo anche la nostra provincia con quel dato così rotondo sull'utilizzo della RU486. La legge 194 va applicata pienamente, il che significa che le donne devono essere messe in condizione di avere la possibilità di scegliere il trattamento più favorevole.”
Milano, 29 marzo 2017
Condividi questo articolo |