Treni più lenti dal prossimo cambio orario di giugno?
E’ la domanda che preoccupa da qualche giorno i pendolari lombardi. Secondo diverse fonti, infatti, potrebbe entrare in vigore una direttiva dell'agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie del 26 settembre scorso che, per questioni di sicurezza, impone ai convogli un rallentamento fino a 80 km/h in prossimità di passaggi a livello privati, vale a dire quelli che non hanno supporti elettronici o di segnalamento e che spesso non hanno sbarre, ma cancelli chiusi con lucchetti. E in Lombardia non sono pochi: su 801 passaggi a livello, 194 rientrano in questa categoria e solo in provincia di Pavia sono 42.
“Inutile dire che tutto questo determinerebbe un allungamento dei tempi di percorrenza di ogni tratta, con una media anche di 15 minuti, con conseguente incertezza sul servizio offerto” spiegano i consiglieri del PD Giuseppe Villani e Marco Carra, riferendo che questa mattina il gruppo regionale del PD ha scritto una lettera all’assessore Sorte per chiedere chiarimenti sulla questione.
“Anche in vista della convocazione degli incontri dei quadranti-orari del mese di maggio – riferiscono Villani e Carra – abbiamo chiesto a Sorte di convocare già nelle prossime settimane il tavolo del Tpl per indicare soluzioni possibili che continuino a garantire i servizi per i pendolari lombardi, senza allungare i tempi di percorrenza, altrimenti gli effetti sarebbero devastanti e sarebbe necessaria una rimodulazione degli orari”.
Non nasconde la sua preoccupazione i consiglieri dem che concludono: “Tutto questo avrebbe davvero il sapore di una beffa, se pensiamo a tutti i progetti e agli investimenti, anche consistenti, che la stessa Regione ha messo in campo per velocizzare le tratte, anche in termini di raddoppi selettivi e miglioramento tecnologico”.
Milano, 27 aprile 2017
Sul sito dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie il testo della direttiva
Condividi questo articolo |