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Presidio ospedaliero Pieve di Coriano quale presidio interregionale strategico

SANITÀ »

 

 




 

 

INTERROGAZIONE

CON RISPOSTA SCRITTA

Oggetto: presidio ospedaliero Pieve di Coriano (Mantova) quale presidio interregionale strategico

Il sottoscritto consigliere regionale

Premesso che

l’ospedale di Pieve di Coriano presenta una moderna struttura edilizia e avanzati impianti tecnologici (monoblocco con piastra fra loro collegati) e comprende il Pronto Soccorso e i reparti di medicina generale, chirurgia generale e urologia, ortopedia, ostetricia e ginecologia, pediatria, cardiologia con unità di terapia intensiva coronarica, anestesia e rianimazione, riabilitazione specialistica, servizio psichiatrico di diagnosi e cura. Sono presenti i servizi di radiologia e diagnostica per immagini, servizio di medicina di laboratorio;

il reparto di pediatria è tra i pochi reparti pediatrici a livello regionale ad occuparsi della cura delle patologie dei disturbi alimentari e del comportamento che colpiscono gli adolescenti, e punto di riferimento per il ricovero di giovani pazienti provenienti sia dalla regione Lombardia che da altre Regioni limitrofe;

il presidio ospedaliero, già nel 2013 ha ottenuto un importante riconoscimento dall’“Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna” (O.N.Da). Si tratta del “Bollino rosa” che lo individua come uno dei 224 “Ospedali rosa” (“Women's Hospital”) del nostro Paese, collocandolo - con tre “bollini rosa” - tra i 51 Ospedali italiani che, nel tempo, li hanno collezionati;

evidenziato che

il presidio sociosanitario di Pieve di Coriano ha un bacino effettivo di utenza di circa 150.000 abitanti dal momento che, oltre ai 23 Comuni del basso Mantovano (popolazione di oltre 50.000 abitanti circa), risponde alle richieste di salute anche dei cittadini dei Comuni delle confinanti regioni del Veneto e dell'Emilia Romagna, per una popolazione complessiva di circa 100.000 abitanti;

Pieve Coriano svolge un ruolo d’attrazione per circa l’11 per cento di pazienti veneti e il 6 per cento di pazienti emilian, in costante aumentoi;

valutato che

la configurazione del bacino d’utenza del presidio suggerisce di attivare un Progetto di sperimentazione gestionale che preveda che l’Ospedale di Pieve sia individuato quale Ospedale interregionale del Destra Secchia, dell’Alto Polesine (RO) e dei territori limitrofi di Verona, Ferrara e Modena;

ricordato che

-il Consiglio Regionale, nella seduta del 5 agosto 2015 (dcr. X/786), ha approvato l’ordine del giorno 7045 a firma di Marco Carra, concernente “il mantenimento e il potenziamento del presidio ospedaliero Destra Secchia di Pieve di Coriano – Mantova, quale presidio ospedaliero interregionale strategico”;

-nel mese di ottobre 2015 si rimarcava che “con il sostegno unanime e trasversale del consiglio regionale della Lombardia, si è compiuto il primo passo per far diventare interregionale l’ospedale di Pieve di Coriano. Adesso la palla passa alla giunta regionale per porre le basi tecniche, a partire da una convenzione con Emilia e Veneto.” (fonte Gazzetta di Mantova 17 ottobre 2015);

-successivamente l’assessore “Gallera ha raccolto la richiesta dei primi cittadini di trasformare l’ospedale di Pieve di Coriano in un presidio interregionale: “La collaborazione con altri territori rientra in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e la struttura di Pieve di Coriano ha le caratteristiche per essere protagonista di questa operazione”. Già dai prossimi giorni si compiranno passi concreti in questa direzione. “( fonte sito ASST Mantova 25 luglio 2016)

-i Sindaci del territorio hanno detto” Crediamo sia il momento di chiedere come sindaci del territorio l'attenzione della Regione sull'ospedale e di dare concretezza alle parole e alle promesse.” (fonte Gazzetta di Mantova 8 marzo 2017).

Nello stesso articolo si dice che sul tema è in atto una mobilitazione di cittadini veneti. In alcuni comuni del rodigino è attiva una raccolta firma che ha già raggiunto le mille unità. Lo scopo, chiedere all’assessore regionale veneto di attivare una convenzione con l’ospedale di Pieve per il servizio del 118. Questo perché, ad oggi, i residenti di Melara, comune a pochi chilometri da Pieve, in caso di necessità, devono essere trasferiti all'ospedale di Trecenta (in fase di smantellamento) o a Legnago.

- Da ultimo in data 15 maggio 2017 si afferma: «Bisogna impegnarsi di più per l'ospedale di Pieve di Coriano». Questa è la convinzione dei sindaci del consorzio Oltrepò mantovano. E ancora: «Bisogna far seguire i fatti alle parole, non si può parlare di presidio a vocazione interregionale e poi non offrire i necessari servizi e adeguate risorse. Abbiamo intenzione di mobilitarci per tenere sotto pressione la Regione e ottenere di più»

rilevato che

i fondi erogati fino ad ora - da ultima la dgr X/2017 Programma regionale straordinario investimenti in sanità, stanziamento previsto per il Presidio di Pieve di Coriano € 145.510 - non sono palesemente sufficienti a rendere il presidio efficiente e attrattivo in un'ottica di interregionalità;

il presidio ospedaliero di Pieve di Coriano, nella revisione del sistema sanitario lombardo, può svolgere, come indicato dal Consiglio Regionale e confermato dall’Assessorato, un importante ruolo quale Presidio Ospedaliero interregionale, poiché fornito dei reparti specialistici e eroga prestazioni sanitarie appropriate ad assolvere a questa funzione;

interroga l’assessore competente per sapere

quali atti abbia intrapreso e intenda intraprendere e quali siano i tempi previsti con precisione, per provvedere a potenziare con adeguati finanziamenti il presidio ospedaliero di Pieve di Coriano, ad attivare una sperimentazione gestionale che lo possa far diventare un presidio ospedaliero interregionale strategico in convenzione con Veneto ed Emilia Romagna.

Milano, 16 Maggio 2017

Marco Carra


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