INTERROGAZIONE
CON RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto consigliere regionale
la recente revisione del sistema sociosanitario lombardo ha richiesto ai Dirigenti Veterinari un continuo e crescente impegno al fine di affrontare le nuove dinamiche previste dalle leggi regionali 23/2015 e 15/2016; la sanità pubblica veterinaria è difatti l’unica realtà delle ex ASL che non ha subito alcuno spacchettamento di funzioni, transitando in toto nelle ATS, conservando sia le funzioni di programmazione/governo sia di erogazione;
il compartimento veterinario dell’ATS della Val Padana non ha uguali in Italia per quanto attiene all'entità delle industrie agroalimentari, alla produzione di latte e al numero di capi allevati sul territorio, infatti in esso possiamo distinguere 14.744 attività di competenza veterinaria così suddivise: allevamenti n. 9.601 sicurezza alimentare 3.410, igiene zootecnica 2.438;
il numero di allevamenti di tutte le principali specie da reddito (bovini 3.748, suini 1.246, avicoli 700) e degli impianti di trasformazione, lavorazione, deposito e commercializzazione dei prodotti da essi derivati richiede un adeguato governo territoriale per l’erogazione delle attività di sorveglianza, controllo, campionamento e certificazione;
come riportato dal Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015-18 in Lombardia presta servizio il 12% del totale nazionale di Dirigenti Veterinari a fronte del 35-40% delle attività produttive nazionali; nella sola ATS Val Padana è operativo il 15% dei Dirigenti Veterinari regionali a fronte di circa il 40% dell’attività produttiva lombarda;
i fondi aziendali delle ex ASL confluite nell’ATS Val Padana sono stati decurtati, negli ultimi anni, a fronte dell'aumento del volume di prestazioni richieste ed effettuate per ottenere il raggiungimento degli obiettivi aziendali e regionali;
all'interno dell’ATS Val Padana i fondi di risultato, di posizione e di disagio saranno unificati e andranno divisi omogeneamente e equamente tra tutti i Dirigenti Veterinari, il che determinerà la penalizzazione di una quota di professionisti ai quali, negli anni passati, è stato riconosciuto il raggiungimento di importanti obiettivi aziendali e regionali;
Milano, 10 Luglio 2017
Marco Carra
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