Trentaquattro anni per avere un parco. Non perché non ci fossero proposte di legge che lo istituissero, ma perché erano forse gli interessi a bloccarlo. Finalmente, questo pomeriggio, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato l’Ampliamento dei confini del parco regionale delle Groane e l’accorpamento della riserva naturale Fontana del Guercio e del parco locale di interesse sovracomunale della Brughiera Briantea.
“Questo è un momento storico – ha detto Laura Barzaghi, consigliera regionale del Pd brianzola e componente della VI Commissione Ambiente –. Un obiettivo non facile è stato raggiunto. Ci sono voluti anni, ma alla fine quello che era già previsto nella legge 86/83, un Plis che entra in un parco regionale, completa un iter davvero importante. E non solo perché la Brughiera Briantea viene accorpata dalle Groane, ma perché l’accorpamento riguarda anche una riserva, altre aree protette, Comuni esterni al parco, ampliando notevolmente la superficie, addirittura raddoppiandola con i suoi 8249 ettari”.
Un territorio che la Barzaghi ha definito “di buona valenza ecologica, perché conta presenze forestali importanti, residui di ambiti a vegetazione a brughiera, cascine, quindi testimonianze di architettura agricola, fornaci, perciò archeologia industriale. Insomma, un territorio meritorio di essere tutelato. Ed è un’operazione virtuosa perché le comunità locali hanno deciso di estendere sul proprio territorio, già pesantemente urbanizzato e antropizzato, l’ambito delle aree protette”.
E di questo il Pd si è detto “soddisfatto al punto da sollecitare l’amministrazione regionale a seguire questo percorso per tutte le definizioni di ambiti e aggregazioni. Noi riteniamo sia importante la concertazione e poi la sintesi: non è possibile calare dall’alto decisioni a prescindere o ponendosi contro le comunità locali. La brusca interruzione della legge sul riordino dei parchi dovrebbe far riflettere e indurre a un cambio di marcia in questo senso”.
Anche per Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd, comasco – uno di quei consiglieri che a suo tempo, ancora nel 2007, presentò l’ennesima proposta di legge per il parco –, si è trattato di un “momento storico perché la prima volta che si iniziò a parlare di parco della Brughiera era il 1983, quando nel Piano generale delle aree protette era stata data particolare rilevanza territoriale all’area della brughiera, appunto”. E ripercorrendo le fasi storiche della vicenda, ha ribadito che “questa è un’iniziativa che nasce dal basso, grazie a un comitato promotore che ha seguito passo passo tutto lo svilupparsi di questo percorso, con alcuni momenti in cui le speranze andavano affievolendosi. Ma la costanza di portare avanti un progetto di questo tipo e di coinvolgere la cittadinanza, le associazioni, organizzare convegni, raccolte di firme, iniziative di conoscenza delle aree del parco oggi ha ripagato”.
Per Gaffuri quello raggiunto oggi è però “un punto di partenza perché andiamo a normare l’area del parco, estendendo le Groane alla brughiera, però poi un parco va fatto vivere. È un territorio di pregio, ma all’interno di una zona molto urbanizzata: proprio per questo va il più possibile protetto e valorizzato. Ora, speriamo che entrino a farne parte anche tutti i Comuni che finora, forse sconfortati da come andavano le cose, consideravano questo risultato una chimera”.
Milano, 21 dicembre 2017
Condividi questo articolo |